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Codex Purpureus Rossanensis
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Rossano
Codex Purpureus Rossanensis
Il
Codex Purpureus Rossanensis
è un manoscritto del Nuovo Testamento di straordinario interesse biblico, religioso, storico, artistico e documentale e rappresenta, senza alcun dubbio, il reperto più importante esposto nel museo diocesano.
Si tratta di un pezzo di grandissima rarità e pregio. È uno dei sette codici miniati orientali esistenti al mondo e uno dei quattro in greco (gli altri tre sono in siriaco). Il nome trae origine dalla pergamena colore rosso-porpora su cui è redatto. Non si conosce il nome dell'autore, o meglio, degli autori, che certamente furono più di uno e che, con ogni probabilità, scelsero di restare anonimi in osservanza della loro scelta di fede.
Conservato da tempo immemorabile nel Tesoro della Cattedrale, è stato a lungo ignorato dagli storici, e non solo da quelli locali.
Prima della sensazionale scoperta, nel 1879, ad opera di Oskar von Gebhardt e Adolf Harnach, il
Codex
era stato citato tre volte in altrettanti documenti di eruditi locali.
Il primo è un
Memorabile
del 1705, con cui il clero della città informava Papa Clemente XI di essere in possesso di [...]
libri greci con lettere e figure dorate e miniate, formati sopra fogli di corteccia d'alberi, quali libri si ritenevano in gran stima per l'utilità e singolarità
.
La seconda notizia data al 1831 ed è fornita dal Canonico della Cattedrale, Scipione Camporota, che evidenziò alcune caratteristiche alfabetiche del manoscritto e provvide ad una prima sommaria sistemazione dei fogli e all'attuale numerazione delle pagine con inchiostro nero.
La terza informazione data al 1878 ed è dello storico Pietro Romano, che, nel suo saggio
Frammento di storia patria sul duomo ed episcopio di Rossano
, ricorda l'esistenza nel paese di 'un libro misterioso ed arcano'.
Vi è anche una quarta segnalazione, anch'essa databile all'Ottocento, quella del giornalista Cesare Malpica, che in un libro-reportage del 1846, la prima guida storico-turistica della Calabria, ricordava che la città possedeva un antichissimo libro con caratteri d'argento e con belle e preziose miniature.
la tavola miniata del preziosissimo Codex Purpureus raffigurante i quattro Evangelisti
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