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Rossano
:: San Nilo
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Cattedrale della Achiropita
Chiesa della Panaghia
Chiesa di San Bernardino
Chiesa di San Marco
Monastero del Patir
Palazzo Amantea
Palazzo Amarelli
Palazzo Arcivescovile
Rossano
Situata sul versante settentrionale della Sila Greca, domina il litorale ionico cosentino, dove si è sviluppata la parte più recente dell'abitato. Il centro storico, uno dei più antichi della Calabria, sorge invece in posizione più elevata, su una roccia, circondato da valli e dirupi.
Incerta l'origine del nome. A giudizio di alcuni, deriverebbe dall'ebraico 'Ros', che vuole dire 'cima'; secondo altri, esso starebbe ad indicare la salubrità dell'aria, da cui
Russanum
, ovvero 'luogo di aersano'.
E' stata sempre la città più popolata del versante ionico calabrese, nota per la fertilità delle sue terre. Le più antiche testimonianze archeologiche rinvenute nel territorio, in particolare nella vicina località di Paludi, attestano una frequentazione del sito fin dall'Età del Ferro. Intorno al 194 a.C., complice anche la felice posizione naturale che la rende una vera e propria città-fortezza, i romani vi insediano una colonia e la chiamano
Roscianum
, dal nome del membro della famiglia dei Rosci che vi pongono a capo.
Ma è dal VI all'XI secolo che la città vive il suo periodo di massimo splendore, diventando, per rilevanza strategico-militare e centralità politica, uno dei centri più importanti dell'Impero di Bisanzio nel Mezzogiorno. Svolge un ruolo di primo piano anche dal punto di vista culturale e religioso, che presto la conduce ad essere eletta capitale della cultura bizantina in Calabria. Vi si rifugiano numerosissimi monaci orientali in fuga dalle invasioni arabe, che qui fondano i loro oratori monastici, trasformando così l'antica città fortificata nel cuore della spiritualità greco-cristiana e in una delle maggiori zone ascetiche d'Italia. Fu sede di una importante diocesi. Diede i natali a numerosi papi e a
San Nilo
, riformatore dell'ordine monastico italo-greco, fondatore di molti monasteri, tra cui quello di Grottaferrata, nonché patrono della Calabria.
Preziosissime testimonianze di questo straordinario periodo - prima fra tutte il
Codex Purpureus Rossanensis
, un bellissimo manoscritto miniato su pergamena databile al V-VI secolo, unanimemente considerato il più antico e ricco evangelario greco presente in Italia - sono conservate nel
Museo Diocesano di Arte Sacra
, allestito nel
Palazzo Arcivescovile
, tappa d'obbligo per chi visiti la città. Di grandissima suggestione anche la
Chiesa di San Marco
, il suggestivo
Monastero del Patir
e la
Chiesa della Panaghia
, tra i principali gioielli bizantini della città.
La città, comunque, non è solo suggestioni e arte orientale: bellissimi anche la
Cattedrale della Achiropita
, la
Chiesa di San Bernardino
, di fondazione quattrocentesca, e i palazzi nobiliari del centro storico, tra cui
Palazzo Amarelli
e
Palazzo Amantea
, edificati quasi tutti tra il XVIII e il XIX secolo, all'indomani del terribile terremoto del 1863 che colpì la città e i territori limitrofi.
una suggestiva immagine del Monastero del Pàtir
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