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ciborio
Il
ciborio
, a forma di tempio cuspidato, è elemento fisso e ricorrente in tutti gli altari delle chiese in cui sono presenti i Francescani. Oltre all'intaglio, ne sono elementi decorativi tipici le tarsie in madreperla, le
edicole
ornate da statue e le testine alate in aggetto. E' notevolmente sviluppato in altezza, quasi a voler sottolineare che esso è il punto focale dell'altare sul quale ogni giorno ha luogo il sacrificio di Gesù Cristo.
Quello esposto nel museo è opera del monaco intagliatore Fra' Lorenzo da Belmonte ed è datato al 1756.
Realizzato per l'altare maggiore della
Chiesa di Santa Maria del Carmine
, è in legno intagliato e intarsiato e presenta in alcune parti delle dorature. A renderlo, però, un pezzo unico sono le raffinate decorazioni in osso e madreperla.
La sua realizzazione è ascrivibile al filone della cosiddetta 'arte monastica', che si sviluppa nel roglianese, contemporaneamente all'attività delle botteghe artigiane del legno, ad opera di monaci appartenenti all'ordine francescano, cui si devono alcune opere eccelse. I rogiti notarili ci hanno tramandato alcuni nomi: Francesco Maria De Guido, documentato a Cosenza, a San Marco, a Zimpano e a Rossano; Fra' Celestino da Grimaldi, Fra' Giuseppe da Bonifati, Fra' Lorenzo da Belmonte, autore, appunto, dell'esemplare esposto nel museo.
Fra' Lorenzo da Belmonte e aiuti
,
ciborio
legno intagliato, intarsiato, parzialmente dorato, decorato con osso e madreperla
1756, cm. 105x230
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