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Palazzo Zagarese
Santuario di Santa Maria di Costantinopoli
Achille Capizzano
Francesco Belmonte
Raffaele De Bartolo
  Santuario di Santa Maria di Costantinopoli

L'edificio, la cui denominazione ricorda la diffusione che ebbe in Calabria il rito greco, è ritenuto di origine medievale. Secondo l'epigrafe a destra dell'ingresso, fu riedificato probabilmente sulle rovine della Cappella di San Sebastiano.

Non esistono descrizioni né della cappella diruta, né della chiesa seicentesca. E' comunque certo che nel 1719 i capimastri Francesco Belmonte e Raffaele De Bartolo diedero via ai lavori di costruzione della chiesa. Nel 1750, venne ampliata ad abbellita con profusione di decori.

L'interno è a croce latina, a navata unica con transetto e profondo presbiterio absidato. Pilastri ornati di lesene a capitello composito a foglia dorata movimentano le pareti. All'incrocio della navata con il transetto si innesta la cupola, che fa da contrappunto alla longitudinalità dell'aula.

Diversamente dall'esterno, lineare e privo di elementi caratteristici, l'interno è ricco di opere d'arte.

Pregevoli, tra l'altro, le due acquasantiere di gusto barocco, realizzate in marmo nero a forma di conchiglia, collocate all'ingresso; l'altare maggiore, in marmi policromi ed ottimamente intagliato, datato al 1775 e il dipinto su rame La Vergine Odigitria, raffigurante una Madonna in posa frontale, d'accentuata compostezza e tenue bellezza, per tradizione antica considerata achiropita, ossia realizzata da mano non umana.

Interessante la decorazione della cupola, realizzata nel 1949 dal maestro rendese Achille Capizzano.