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Tommaso Campanella
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  Tommaso Campanella

Uomo dal temperamento ribelle e polemico, è tra le figure più importanti nella storia della Calabria. Nasce a Stilo, in provincia di Reggio Calabria, nel 1568.

Figlio di un umile calzolaio, dimostra fin dalla prima adolescenza una particolare attitudine agli studi scientifici e filosofici, tanto che a soli quattordici anni entra nel convento dei domenicani a Placanica, in provincia di Reggio Calabria, dove prende i voti.

Seguace di Bernardino Telesio e delle sue dottrine filosofiche, Giovan Domenico, questo il suo vero nome, è convinto di dover svolgere una missione profetica: liberare il mondo dalla tirannide e dalla ipocrisia e costruire una religione universale, il cattolicesimo.

Nel 1590 si trasferisce a Napoli, dove è accusato di eresia ed arrestato. Nel 1958, dopo aver trascorso un lungo periodo tra Firenze, Bologna e Padova, ritorna a Stilo.

La miseria dei ceti popolari e le ingiustizie imposte dai feudatari e dalle autorità spagnole lo indignano. Nasce così l'idea di una rivolta contro gli spagnoli: il suo sogno è la soppressione della feudalità e la costruzione di una repubblica del popolo, di una Calabria libera, con Catanzaro capitale. Prende contatti e stringe accordi con frati, nobili, contadini, emissari turchi. Nell'estate del 1599 il piano dell'insurrezione è pronto, ma Fra' Tommaso viene tradito da alcuni congiurati, arrestato e condannato al carcere a vita. Resta in prigione a Napoli per ventisette lunghissimi anni, durante i quali scrive le sue maggiori opere, tra le quali La Città del Sole, Del senso delle cose e della magia. Viene liberato nel 1626. Trascorre ancora alcuni anni in Italia per poi trasferirsi a Parigi, presso la corte di Luigi XIII, dove muore nel 1639.