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pane e cioccolata di franco brusati

Regia, Franco Brusati, interpreti:Nino Manfredi, Jonny Dorelli, Anna Karina, Italia 1973,

Sicuramente uno dei migliori film di Nino Manfredi. Su un canovaccio da commedia all’italiana, viene condotta una riflessione nerissima sull’emigrazione italiana all’estero. Un film intelligente, con un finale che va contro ogni stereotipo Non è solo un film ‘contro’ l’italiano (o contro i soprusi cui l’italiano è costretto all’estero, dove è identificato con questo stereotipo negativo), è un lavoro che tratta la difficile tematica dell’immigrazione e dell’estraneo, delle condizioni spesso proibitive in cui versano tutti coloro che non sono amalgamati in un contesto sociale. E in questo si deve riconoscere il coraggio dell’opera; il linguaggio è inoltre fine, lieve nonostante i concetti non lo siano affatto: questo è l’altro merito del lavoro di Brusati. Un film che mostra, senza alcuna censura “politically correct“, le condizioni degli emigranti italiani in Svizzera. Ma potrebbe anche essere la Germania, l’America dei primi anni del secolo scorso.

diario di viaggio in calabria

Presentazione del volume Calabria, Maria Brandon-Albini, Rubbettino, 2009

“In realtà il Mezzogiorno è un paese nel nostro paese, una civiltà originale all’interno della civiltà nazionale; d’altra parte, esso pone un problema sociale e politico appassionante: alla nostra curiosità si aggiunge una specie di “complesso” di colpa verso questa terra che abbiamo a lungo sottovalutato, colpa da cui vorremmo riscattarci”

Intervengono: Vittorio Cappelli, Università della Calabria e curatore della collana Viaggio in Calabria,  Salvatore Inglese, Psichiatra Transculturale e di Comunità, Dipartimento Salute Mentale ASL 7 Catanzaro e curatore del volume, Renate Siebert, Università della Calabria

viaggio e paesaggio in calabria, gioie e dolori

Presentazione del volume Viaggi e paesaggi di Francesco Bevilacqua, Rubbettino, 2009

Si parla del viaggio e del viaggiare, del rapporto tra letteratura e paesaggio, del Grand Tour in Calabria, della relazione tra i narratori calabresi e il paesaggio, del genius loci, della percezione dei luoghi, della metamorfosi del paesaggio calabro.

Ne discutono con l’autore,  Pierluigi Cervellati,Università di Venezia, Tonino Perna, Università di Messina, Sonia Ferrari, Università della Calabria e Presidente Parco Nazionale della Sila

archeologia nella Magna Sila

“La Sila, anima montuosa della Calabria e grande cuore verde del Mediterraneo, era un tempo ricoperta da un’ininterrotta selva. Essa, ricca di pascoli, sorgenti, fiumi e laghi, ha ospitato per millenni, prima dell’arrivo degli Achei nell’VIII sec. a.C., popolazioni le cui vicende, ora, iniziano ad essere testimoniate dalle prime indagini archeologiche e portate alla ribalta della storia.”

 Intervengono: Caterina Greco, Soprintendente per i beni Archeologici della Calabria, Domenico Marino, Archeologo Direttore della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, Armando Taliano Grasso, Docente di Topografia Antica dell’Università della Calabria,  Giuseppe Cipparrone,  Presidente Comunità Montana Silana

Conduce Demetrio Guzzardi, Editoriale Progetto 2000

Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo, 1971

Interpreti Gian Maria Volonté e Riccardo Cucciolla, musiche di Ennio Morricone con testi di Joan Baez

Arrivarono entrambi negli USA nel 1908 senza conoscersi tra loro. Sacco aveva diciassette anni e Vanzetti venti.

 «Mai, vivendo l’intera esistenza avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini. » (Bartolomeo Vanzetti, alla giuria che lo condannò alla pena di morte)

« Sì, Dante mio, essi potranno ben crocifiggere i nostri corpi come già fanno da sette anni, ma essi non potranno mai distruggere le nostre idee, che rimarranno ancora più belle per le future generazioni a venire. » (Nicola Sacco, al figlio Dante – 1927)

 

Rocco e i suoi fratelli

Rocco e i suoi fratelli, di Luchino Visconti, 1960

Interpreti Alain Delon, Renato Salvatori, Annie Girardot

Premio speciale della giuria alla Mostra del Cinema di Venezia, il film fu vittima degli strali dei politici e delle forbici della censura fino a quando Visconti non riuscì ad averla vinta in tribunale, sei anni dopo. Un vero e proprio attacco frontale all’establishment sia per la violenza di certe immagini sia soprattutto per i problemi umani e sociali che affronta. Elencando infatti i temi che questo film tocca, chiaro è il motivo del fiume di polemiche che ne scatenò in Italia la proiezione: questione meridionale in primis, nel suo carattere di disgregazione sociale, di mercato di sfruttamento di tipo coloniale da parte della classe dirigente del Nord, ma specialmente intesa come questione centrale dell’unità del nostro paese; conseguente a questo, è il tema dell’inurbamento e dell’emigrazione interna come elemento di disgregazione sociale e della non fruibilità da parte di quella fetta di penisola del “miracolo economico italiano”

dal 22 al 28 luglio Corso di Orientamento della Scuola Normale Superiore di Pisa

La prestigiosa Scuola Normale Superiore di Pisa organizza per il quarto anno consecutivo uno dei suoi corsi di orientamento estivi in Calabria.

Grazie alla collaborazione della Fondazione Napoli Novantanove ed a Progetto Italia, società del gruppo Telecom Italia nata per promuovere iniziative culturali di assoluto livello, la Normale di Pisa porta a Camigliatello Silano cento tra i migliori allievi delle scuole superiori di tutta Italia, ed offre loro a titolo completamente gratuito, un’intensa settimana di incontri e lezioni con personaggi di spicco del mondo universitario, dell’impresa e della ricerca. Obiettivo: orientare gli studenti più promettenti ad una scelta di vita universitaria o professionale, convinta e consapevole

lettere dal sahara

La proiezione di questo film vuole essere un omaggio a Vittorio de Seta, da sempre un ‘solitario’ della nostra cinematografia, che vive in Calabria, lontano dagli ambienti e dalle correnti e che oggi è una figura di riferimento, un esempio imprescindibile per il documentario – inchiesta. Negli ultimi anni il cinema di De Seta è stato al centro di una serie di omaggi negli Stati Uniti. Nel 2005 Martin Scorsese ha introdotto i suoi film al Full Frame Festival e al Tribeca di Robert De Niro. Nel 2006 il MOMA lo ha celebrato con una retrospettiva come maestro del cinema del reale e nel 2007 i suoi documentari sono entrati, unici, tra i cento film italiani da salvare.

Da sempre interessato agli emarginati e agli esclusi, De Seta ha trovato naturale tornare al cinema – dopo  tanti anni di assenza – con una storia sull’immigrazione, un’opera a metà strada tra il documentario e la fiction. La storia di Assane assurge a paradigma di un degrado morale che sembra non risparmiare neanche la parte più povera, di questo mondo.

incontro con  VITTORIO DE SETA

diari di viaggio in calabria

Presentazione del volume Cicloturisti in Calabria, due diari di viaggio, 1897 e 2006, di Luigi Vittorio Bertarelli e Roberto Gianni’, Rubbettino, 2007

Due viaggi paralleli in bicicletta, il primo realizzato alla fine dell’ottocento, il secondo al principio del XXI secolo. Bertarelli, industriale milanese, pioniere del turismo moderno e dirigente del Touring Club Italiano racconta la sua incredibile impresa: percorrere 500 chilometri in cinque giorni con l’intenzione di far conoscere la Calabria agli italiani. Dopo un secolo,Roberto Giannì, urbanista napoletano e appassionato cicloturista, ripercorre lo stesso itinerario con l’intenzione di vedere quanto rimane della verginità selvaggia di allora

Intervengono: Vittorio Cappelli, Università della Calabria e curatore della collana Viaggio in Calabria – Roberto Gianni’, Dipartimento Urbanistica Comune di Napoli – Enrico Pugliese, Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali (CNR)

letteratura e briganti in sila

Presentazione del volume di Luigi Guarnieri I sentieri del cielo, Rizzoli, 2008

Calabria, 1863. Sulle montagne remote della Sila, nello scenario mitico di una natura maestosa e selvaggia, lo squadrone di cavalleria guidato dal maggiore Albertis insegue una banda di ribelli capitanati da uno spietato guerrigliero contadino, Evangelista Boccadoro. L’intero sud è in fiamme. La prima guerra combattuta dallo stato italiano è un conflitto etnico scandito da atrocità e massacri, stupri, fucilazioni e migliaia di morti fra i banditi, i militari e la popolazione civile. Luigi Guarnieri racconta con spettacolare forza narrativa e in modo radicalmente nuovo una pagina cruciale della storia d’Italia. E reinventa un intero mondo dimenticato con un romanzo incalzante, visionario e potente — un epico western calabrese.

 Intervengono, con l’autore: Renata Ciaccio, Università della Calabria – Marco Gatto, Università degli Studi Roma Tre