visita, in forma strettamente privata, di S.M. la Regina dei Belgi alla sede del Parco e alla mostra di foto di Mimmo Jodice ‘Old Calabria, i luoghi del grand tour’
visita, in forma strettamente privata, di S.M. la Regina dei Belgi alla sede del Parco e alla mostra di foto di Mimmo Jodice ‘Old Calabria, i luoghi del grand tour’
un film di Andrea Segre, Stefano Liberti con Ermias Berhane, Omer Ibrahim, Roman Amore, Jemal Mohammed Omer un documentario sui respingimenti italiani dei migranti in arrivo dalla Libia, premio Vittorio De Seta 2012 per il miglior documentario
una storia di montagne, una storia di nazione. Quintino Sella e Giovanni Barracco, un piemontese e un calabrese scalarono il Monviso e intuirono che le vette possono unire.
Carmine Abate e Mimmo Gangemi, rispettivamente premio Campiello 2012 e premio Tropea 2012. Due appassionanti storie del Novecento
Questo incontro è dedicato alle collane di viaggi in Calabria che, dal 1988, hanno contribuito a fare conoscere, e spesso scoprire, la regione attraverso
Proiezione del film documentario ANIJA (La Nave) di Roland Sejko, presentato in anteprima al Torino Film Festival del 2012, Premio David di Donatello 2013,racconta la storia delle navi della speranza che partirono nel corso del 1991 dalle coste albanesi verso l’Italia
A otto anni dall’inaugurazione del Museo narrante dell’emigrazione, oggi inauguriamo la nuova sezione dedicata all’immigrazione, un atto dovuto in questa regione che, da terra di emigrazione, sta rivivendo la drammatica esperienza al contrario e diviene terra di accoglienza e di immigrazione.
Regia: Emanuele Crialese, con Antonella Finocchiaro e Beppe Fiorello.
Premio speciale della giuria alla Mostra cinematografica di Venezia 2011.
Cinque anni dopo Nuovomondo, grazie al quale ha vinto il Leone d’Argento/Rivelazione durante il Festival di Venezia, Emanuele Crialese torna alla regia per Terraferma presentato in Concorso alla 68° Mostra internazionale d’Arte cinematografica. Scritto insieme aVittorio Moroni, Crialese ha definito il suo nuovo lavoro ‘un dramma simbolico, sul conflitto tra turismo e integrazione osservato attraverso il prisma delle mutazioni antropologiche’. Il titolo, suggerisce il senso della meta, del miraggio dei naviganti, e che allude però alla natura salda dell’Isola, ancorata a tradizioni e valori fuori dal tempo. E’ un sottile fil rouge quello del mare e delle tradizioni dei pescatori, quello che collega la produzione di Crialese, da questo Terraferma,passando per Nuovomondo.
Un film di Guido Lombardi, con Kader Alassane, Moussa Mone, Esther Elisha, Billy Serigne Faye, Alassane Doulougou, Italia 2011 – Cinecitta’ Luce.
Premio del pubblico “Kino” al miglior film alla Mostra cinematografica di Venezia 2011.
In francese, là bas significa lì, laggiù e indica la distanza che ci separa da qualcosa. Per molti africani dall’Europa e dalle sue prospettive. Per il regista napoletano Guido Lombardi diviene un termine chiave con cui rovesciare l’ordinaria prospettiva sulla distanza che separa gli italiani dagli immigrati. Partendo dalla strage di Castelvolturno del settembre 2008, in cui il Clan dei Casalesi uccise sei giovani clandestini come atto deliberato di violenza razziale e monito sul controllo dei traffici illegali legati al territorio. Come negli episodi di Gomorra di Roberto Saviano, la sostanza dell’inchiesta e la prova del documento incontrano la forma della narrazione classica e la creazione di personaggi avvincenti e complessi con cui condividere i dissidi interiori e i dubbi morali, il respiro tragico e la redenzione finale. L’idea di restare ancorati al protagonista, Yssuf e di muoversi unicamente all’interno della comunità africana con cui si scontra e si confronta, permette così al film di farsi sguardo indagatore e analitico sulla quotidianità dell’immigrazione, senza diventare una lezione retorica sull’accoglienza e uno spot contro il razzismo.
Presentazione del volume campagna e citta’, dialogo tra due mondi in cerca di nuovi equilibri, ed. T.C.I., 2012.
Ancora una volta il paesaggio, estrema sintesi tra geografia e storia, fondamentale archivio della nostra vicenda umana, che non solo è un valore estetico, pure assolutamente prezioso, ma è anche il racconto che continuamente si aggiorna e muta il nostro grado di civiltà. E dunque la componente agricola del paesaggio italiano è determinante e i suoi aspetti e le sue mutazioni non sono indifferenti per il viaggiatore “di conoscenza”, perchè il bello e il brutto che egli osserva e percepisce sono l’immagine e la prova ineluttabile di un’armonia o disarmonia che, in concreto, testimonia e comunica il grado benessere e di civiltà di una comunità. Il nostro tempo è da molti anni contrassegnato da uno squilibrio, quasi una rottura del rapporto tra città e campagna che era stato per secoli, l’esempio di un equilibrio funzionale e naturale. Ora registriamo segnali di moderata, parziale e ragionevole inversione che, senza utopici ritorni al passato, può creare nuova armonia salutistica, culturale e anche economica.
(dalla premessa del Presidenrte del TCI, Franco Iseppi).
Intervengono: FRANCO ISEPPI, presidente Touring Club Italiano, SILVESTRO GRECO, Responsabile Nazionale Ambiente Slow Food Italia.