Sul viaggiare si è scritto per secoli – e ancora si scrive – e spesso in modo indimenticabile; sul passeggiare o sul vagabondare – auspici J.-J. Rousseau e i romantici tedeschi – ci sono testi di grande intensità e bellezza che hanno fatto della promenade un prezioso genere letterario che accompagnava la conversazione galante o il dialogo philosophique. Restava uno spazio vuoto da colmare tra il lungo viaggio e la breve passeggiata, ed ecco proporsi l’escursione: un movimento a piedi, nella natura, che può andare al di là di una sola giornata, e con (probabili) peripezie….Fare un’escursione nei luoghi calabresi scelti da Bevilacqua significa diventare intimi con la Calabria montuosa e boscosa e ritrovarsi, a volte, in spazi così prodigiosamente intatti da risultare primordiali o perfino mitologici.. (dall’introduzione di Giuseppe Merlino).
Intervengono con l’autore: VITTORIO CAPPELLI, Università della Calabria e curatore della collana, GIUSEPPE MERLINO, Università degli studi di Napoli Federico II.