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calabria s.o.s. paesaggio

Presentazione del volume a cura di Rita Iannace, Territorio e paesaggi: li salvi chi può, Publiepa, 2009

La Convenzione Europea sul paesaggio del 2006 riconosce l’autonomia culturale del paesaggio come valore meritevole di un riconoscimento giuridico e introduce una nuova nozione di paesaggio “una determinata parte del territorio, come percepita dalle popolazioni,il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni” che comprende il sostrato naturale non considerato in se, ma nella sua interpretazione culturale e antropica. La nuova disciplina si applica“a tutto il territorio e riguarda gli spazi naturali, rurali, urbani e periurbani…concerne sia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, sia i paesaggi della vita quotidiana e sia i paesaggi degradati”. Viene così definitivamente superata la visione meramente estetica dell’elemento paesaggistico come sinonimo di bellezza naturale e l’ordinamento

italiano, con il Codice Urbani, nella parte disciplinante “i beni paesaggistici”, ne ha recepito i concetti.
Il volume della Iannace, grazie ad una dettagliata ricerca sul paesaggio calabrese, è uno strumento di indagine utile non solo al controllo del territorio, ma anche alla diffusione di una nuova e vigile consapevolezza a riguardo e, con questo scopo, verrà distribuito gratuitamente fino a esaurimento delle copie.

Intervengono:
FRANCESCO PROSPERETTI direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria, RITA IANNACE, MARLISA ALBAMONTE e MARIANO BIANCHI della soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Calabria

Presentazione del volume a cura di Rita Iannace, Territorio e paesaggi: li salvi chi può, Publiepa, 2009

La Convenzione Europea sul paesaggio del 2006 riconosce l’autonomia culturale del paesaggio come valore meritevole di un riconoscimento giuridico e introduce una nuova nozione di paesaggio “una determinata parte del territorio, come percepita dalle popolazioni,il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni” che comprende il sostrato naturale non considerato in se, ma nella sua interpretazione culturale e antropica. La nuova disciplina si applica“a tutto il territorio e riguarda gli spazi naturali, rurali, urbani e periurbani…concerne sia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, sia i paesaggi della vita quotidiana e sia i paesaggi degradati”. Viene così definitivamente superata la visione meramente estetica dell’elemento paesaggistico come sinonimo di bellezza naturale e l’ordinamento

italiano, con il Codice Urbani, nella parte disciplinante “i beni paesaggistici”, ne ha recepito i concetti.
Il volume della Iannace, grazie ad una dettagliata ricerca sul paesaggio calabrese, è uno strumento di indagine utile non solo al controllo del territorio, ma anche alla diffusione di una nuova e vigile consapevolezza a riguardo e, con questo scopo, verrà distribuito gratuitamente fino a esaurimento delle copie.

Intervengono:
FRANCESCO PROSPERETTI direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria, RITA IANNACE, MARLISA ALBAMONTE e MARIANO BIANCHI della soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Calabria