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Per una civilta’ della montagna

dal villaggio preistorico di cinquemila anni fa sulle rive del Lago cecita nuovi spunti di riflessione

Uno scavo archeologico ha individuato un vasto e stabile insediamento indigeno, posto lungo una delle principali vie di transito tra i due mari. Qui giungeva l’ossidiana di Lipari e la transumanza portava le mandrie provenienti dalle pianure ioniche. Gli abitanti praticavano l’agricoltura, l’allevamento, la caccia, fabbricavano vasi, filavano tessuti, producevano strumenti di pietra con rara maestria. Le ricerche in corso dimostrano che il territorio della Sila fu intensamente frequentato già molti secoli prima delle fondazioni greche e della conquista romana.

Intervengono: Francesco Bevilacqua, presidente WWF Calabria Domenico Marino, direttore archeologo della Soprindenza Beni Archeologici della Calabria

Annalisa Zarattini, soprintendente archeologo per la Calabria

Uno scavo archeologico ha individuato un vasto e stabile insediamento indigeno, posto lungo una delle principali vie di transito tra i due mari. Qui giungeva l’ossidiana di Lipari e la transumanza portava le mandrie provenienti dalle pianure ioniche. Gli abitanti praticavano l’agricoltura, l’allevamento, la caccia, fabbricavano vasi, filavano tessuti, producevano strumenti di pietra con rara maestria. Le ricerche in corso dimostrano che il territorio della Sila fu intensamente frequentato già molti secoli prima delle fondazioni greche e della conquista romana.

Intervengono: Francesco Bevilacqua, presidente WWF Calabria Domenico Marino, direttore archeologo della Soprindenza Beni Archeologici della Calabria

Annalisa Zarattini, soprintendente archeologo per la Calabria