Ore 17.00 Ingresso Libero
La Calabria dei secoli XVI e XVII è identificabile appieno col senso più generale del corso della storia non solo del Mezzogiorno, ma addirittura di tutta l’Italia rinascimentale e post-rinascimentale. Vi si svolge, infatti, la stessa vicenda della grande fioritura economica, sociale, culturale del “lungo Cinquecento”, comune un po’ anche a tutto il contesto europeo e mediterraneo. Vi si svolge poi, però, anche la vicenda di una successiva “decadenza” che stronca definitivamente quelle prospettive e quegli accenni di sviluppi lasciando la regione in una condizione ancor più periferica e sottosviluppata che non all’inizio del periodo di espansione. Così per il volume con il titolo scelto da una definizione di quel calabrese così significativo della sua terra e del rapporto di essa con l’Italia e l’Europa che fu Corrado Alvaro. Non era un giudizio negativo. Si riferiva, da un lato alla profonda specificità della storia plurimillenaria di un paese e di una gente, il cui incoercibile, geloso senso della propria individualità non ha mai impedito le più ampie aperture al mondo vicino e lontano. Dall’altro lato, si riferiva alle interne tensioni, confronti, sfide, pulsioni, ricerche di egemonie o di equilibri, e connesse utopie o violenze, che costellano anche oggi la vita della Calabria.
Con l’autore interviene Antonino de Francesco, Università di Milano