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Altomonte
Giuseppe Pascaletti
Nasce a Fiumefreddo Bruzio il 25 febbraio 1699, primogenito di numerosi fratelli, da una nobile famiglia, tenuta in grande considerazione dai feudatari locali.
Sin da fanciullo dimostrò una spiccata tendenza verso l'arte sacra e si dedicò alla pittura, manifestando presto doti non comuni di sensibilità.
Incoraggiato dalla marchesa De Mendoza Alarcon Della Valle, feudataria con dimora nel castello di Fiumefreddo Bruzio e punto di riferimento per molti pittori locali, si trasferì a studiare a Roma. Vi soggiornò per diversi anni, lavorando per conto di principi, dai quali ricevette protezione e amicizia. Nel 1738 divenne membro della Congregazione dei
Virtuosi del Pantheon
e nel 1744, grazie ai suoi meriti ed alla devozione verso la Santa Sede, ottenne la nomina di Conte Nobile e Cavaliere della Milizia d'Oro della Corte Lateranense e del Sacro Palazzo.
A Roma ebbe modo di avvicinarsi alla cultura tardo-barocca e di frequentare, in Palazzo Farnese, la scuola di Sebastiano Conca, la cui influenza è ben visibile in alcune sue produzioni. Più spesso, però, mostrò di aderire alla pittura di Pompeo Batoni (Lucca, 1708 - Roma, 1787), artista dalla pennellata chiara, facile, spedita, di chiara impronta neoclassica.
Rientrato in Calabria, dipinse numerose opere per le chiese della regione. Le sue opere, in cui il disegno è sempre nitido, rivelano un colore vivo e brillante, ma nel contempo dolce e caldo, che gli hanno consentito di acquisire una posizione di superiorità nei confronti di altri artisti calabresi.
Il dipinto la
Santissima Trinità
, esposto nel museo rendese, ne è una testimonianza esemplare.
Giuseppe Pascaletti
,
La SS. Trinità
olio su tela, cm 241x166
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